La Scuola di Storia della medicina dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Rimini, in collaborazione con il Comune e la Biblioteca “Don Milani” di Verucchio, organizza un convegno dal titolo Adalberto Pazzini (1898-1975) a Verucchio: medico, storico, archeologo e artista.

Il convegno si svolgerà a Verucchio sabato 14 ottobre 2023 (ore 9-13), nella prestigiosa cornice del Teatro “Eugenio Pazzini” (via San Francesco, 12), e si inserisce nelle iniziative previste per la “Festa della storia”, che si tiene nella medesima città dal 7 al 15 ottobre.

Ricorre quest’anno il 125° anniversario dalla nascita del prof. Adalberto Pazzini (1898-1975), medico e figlio del celebre pittore verucchiese Norberto (1856-1937), il quale viene unanimemente considerato il fondatore della storia della medicina nell’Italia del XX secolo. A Adalberto l’Ordine dei Medici di Rimini ha già dedicato un piccolo convegno a Verucchio nel dicembre 1998 (Ricordo di Adalberto Pazzini) e il successivo congresso nazionale della Società italiana di Storia della medicina (SISM) – a lungo presieduta dallo stesso Adalberto – che si è tenuto nel 1999 a Rimini, San Leo e nella stessa Verucchio.

L’idea di questo nuovo e più completo ricordo prende spunto dalla recente donazione che le figlie del collega dott. Mario Magnani, scomparso nel 2017, hanno fatto all’Ordine e alla Scuola di Storia della medicina: una serie di pubblicazioni e riviste storico-mediche appartenute al padre, delle quali una parte (La medicina nella storia, nell’arte, nel costume, di Adalberto Pazzini) è stata offerta su proposta della Scuola alla Biblioteca di Verucchio.

Nel convegno saranno ricordate – oltre al fondamentale contributo di Adalberto Pazzini agli studi storico-medici, attraverso uno dei docenti universitari che ne hanno raccolto l’eredità nell’Istituto di Storia della medicina da lui fondato a Roma nel 1938 – tutte le sue attività artistico-archeologiche verucchiesi. Adalberto infatti, trascorrendo spesso le sue estati a Verucchio, valorizzò la Rocca attraverso scavi archeologici e ricostruzioni d’ambiente (non più esistenti) e lasciò anche alcune opere figurative, del tutto sconosciute, che testimoniano il talento artistico familiare.

Nella foto: Adalberto Pazzini, Madonna della musica (1960 ca.). Tempera su tavola. È il trittico che arredava la cosiddetta “stanza da letto” della contessa Ippolita Comneno nelle ricostruzioni pazziniane all’interno della Rocca malatestiana di Verucchio (foto di Stefano De Carolis).

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